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Note critiche su alcuni volumi di prosa:
"Appunti di corsia"
“…documento
letterariamente ragguardevole di una sensibilità acuta, di straordinario
coraggio e di struggente speranza…”
( da Il PICCOLO di Trieste — agosto 1993, firmato da R. Damiani.)
“…Scritto in un linguaggio di notevolissima efficacia e di ragguardevole maturità
rivela un eccellente capacità d’indagine introspettiva e di scandaglio
interiore…” ( commissione
critica ITALO SVEVO.)
"...lavoro
sofferto, diario pregnante in cui la Gandolfo ha riversato la propria
esperienza di paziente, sottolineando in tal modo anche il problema morale
della scienza.
Benchè
non triestina di nascita, Antonella Gandolfo entra dunque a buon diritto
con il suo -Appunti di corsia-( premio S.A.L. Friuli Venezia Giulia
'80) nel panorama letterario di casa nostra." ( Marcello
Fraulini)
"...questo
-Appunti di corsia- , rievocazione della lunga esperienza in
ospedale, è un'analisi impietosa, un monologo interiore crudo e
angosciato in cui c'è spazio anche per una realtà umano - sociale -
medica...
...prosa
di originale impalcatura, trova la propria forza narrativa nella
capacità di trasferire sulla pagina le proprie sensazioni, lamenti, aliti
grevi, odori, in un'atmosfera squallida di particolare realismo..."
(M.Comite Coretti)
The White House
November 18, 1987
Dear
Ms. Gandolfo: Thank
you for your nice message and lovely gift. Your kind words have given me
encouragement, and I am very apprenciative of your thoughtfulness and
concern.
The
president and I thank you, and we send our best wishes.
Sincerely,
Nancy
Reagan
“La sentinella delle
stelle”(Dall’introduzione) “…Scrittrice dal
temperamento vivo ed appassionato, per vicissitudini familiari e
personali ha abitato in numerose città d’Italia. Da tutti questi suoi
viaggi ha acquisito interessanti esperienze ed eccezionali contatti
umani, arricchendo i suoi orizzonti reali e fantastici d’immagini
palpitanti, di colori, di suoni, di aromi, sicché ogni suo scritto è una
sequenza di scenari incantati e suggestivi...”.
“… Doviziosa nel
lessico e sempre musicale, questa prosa coinvolge il lettore nei suoi
ritmi suadenti e carezzevoli, dà affabulazione che si alimenta delle
singolari atmosfere in cui agiscono, come entro scenari sottratti
all’illusoria precarietà del reale storico, personaggi archetìpici,
ora affascinati da splendori remoti ora vittime di destini arcani, tutti
ugualmente prigionieri d’una stessa nostalgia. Letture eccellenti devono
avere recato un contributo di lusso alla maturazione letteraria di Antonella
Gandolfo, senza tuttavia far revocare in dubbio l’originalità
della sua ispirazione: azzardo – accanto ai grandi delle fiabe
nordiche – il Conrad di <<Nostromo>>, Melville, Stevenson e Poe
(per
come si ammantano di gravidi misteri) situazioni dall’apparenza normale,
nonché Sgorlon e la tradizione ispano-americana per il sentimento
dell’ineluttabile che gonfia le vele del Fides…” (R.Damiani).
“Nel cappuccio del forse”
“…Leggi nelle
stellari pupille di Malykor: gli amori son come sassi gettati nell’acqua
turchina; dapprima fan cerchi sempre più larghi… sempre più labili…
poi... Nulla” (Nota Editoriale.)
“Pelle di lupo
-ricordi dì Calabria -”
L'autrice
di "Pelle di Lupo" ha descritto con artistica maestria le
problematiche calabresi attraverso racconti ricchi di liricità e di suoni
soffusi. La narrazione transita da un argomento all'altro con voli
pindarici e pennellate di espressionismo, ove i colori si mescolano ai
rumori, ove gli stati d'animo si amalgamano con i fenomeni naturali fino a
creare un armonico unisono.
Ella
entra nelle pieghe più intime, nei meandri più profondi della psiche
umana. Nei casi più disperati la vena poetica mitiga il lacerante dolore
che attanaglia, più che il corpo, l'anima, sottoposta a tabù
ancestrali...
Il
linguaggio poetico ricco di aggettivazioni, di forme verbali insistenti
per meglio farvi risaltare l'effetto delle azioni, l'introduzione dei
termini dialettali che rendono più vivo il colloquio tra i vari
personaggi, le pennellate paesaggistiche, che, anche quando sono buie,
hanno una luce inconfondibile, per non parlare dei tramonti della Calabria
che lasciano dentro una struggente nostalgia, ricordano pagine di
"Eva Luna racconta" di Isabel Allende. Nel libro della
scrittrice cilena viene descritto un altro Sud, quello dell'America con
tutte le problematiche politico-sociali-economiche che in esso sono
insite. Entrambe le autrici entrano nelle pieghe dell'io interiore,
denunciando le violenze contro donne e bambini, la prepotenza dei potenti
contro i più deboli. In entrambe, la descrittività linguistica è ricca:
ma mentre in Isabel Allende essa è più asciutta ed assottigliata
nell'indispensabile, in Antonella Lima Rampolla ha una melodia poetica che
in ogni pagina lascia trasparire una musicalità che va diritta
nell'anima...
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“Sfingi di luna
rossa”
"… creature in
dissolvenza piagate d’amore, in tormentati costrutti vitali quali
occulte fibrillazioni dell’ignoto, cercano intimo dialogo e appassionata
estrinsecazione di femminilità…” (Nota Editoriale.)
“Il lupo ha rubato la
luna”
Romanzo il cui titolo
“ha il sapore della favola e della metafora… Un libro in cui trovano rilievo la paesaggistica e la
psicologia dei personaggi…” (da IL PICCOLO di Trieste – febbraio 2001, firmato G.
Palmisano)
SOCIETA' XX° SECOLO -
Bologna:
... Di non facile lettura
questo racconto della Gandolfo "Lettera a Zoe", ipertesa in un
simbolismo esasperato dove anche il linguaggio assume connotazioni
diverse, passando da una scrittura automatica a frequenti slanci lirici
intrisi di un'aggettivazione di leggero sapore decadente, tanto caro
all'autrice stessa. La narrazione si dipana libera abolendo protagonista e
personaggi, tutta tesa a universalizzare i sentimenti, le riflessioni, gli
slanci... Il sommesso, rassegnato pessimismo della Gandolfo trova qui la
corrispondenza più felice, più convincente nel muto paesaggio, nelle
pietre opache della conclusione, nella loro fredda passiva staticità come
nello scenario più vivo, brutale, alienante, fantascientifico
dell'attacco, dove i fasci di luce intermittente ci introducono in
un'atmosfera di dolente automatizzazione...
Note critiche sulla poesia:
(G.
Massarelli,
Direttore de "IL PUNGOLO VERDE" -
Campobasso:)
... Le sue liriche davvero sincere,
profonde e umane hanno tanta, ma tanta autentica poesia...
"Nella Luce Senza Luce" è un volumetto di poesie dal verso
spigliato, agile ed armonioso che rispecchia l'interiore tormento della
Gandolfo, dove il calore umano di ogni parola si stempera nella morsa del
dolore, compagno inseparabile di questa donna che riesce ad avere la forza
di vivere e lottare in vista di una fede dello spirito e di una speranza
del domani migliore...
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